domenica 1 marzo 2015

Pressapochismo, deficienza istituzionale o strategia precisa di arraffamento?

La Stazione Unica Appaltante che ha sede presso il Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, creata dall'allora Ministro degli Interni Maroni, cura, per conto degli Enti locali aderenti come i Comuni, l'aggiudicazione di contratti pubblici per la realizzazione di lavori,  prestazioni di servizio e l'acquisizione di forniture. Essa nacque dalle ceneri della corruzione dilagante negli appalti pubblici e che segnò, come del resto anche oggigiorno, una fase della storia d'Italia quanto mai triste e scellerata, gestita da lestofanti incalliti, vecchi e nuovi, accomunati dal desiderio  di rubare, rubare, rubare alla cosa pubblica e nell'esercizio delle loro funzioni di amministratori dello Stato. 
Per aderire alla SUA bisognava e bisogna, per chi volesse aderire, sottoscrivere una convenzione che stabilisca e disciplini, principalmente, la volontà dell'Ente di far gestire gli appalti da questo organo tecnico, assicurando la
                         TRASPARENZA, LA REGOLARITA' E L'ECONOMICITA' 
della gestione dei contratti pubblici e di prevenire di rischio di infiltrazioni mafiose.
Ecco! La chiave di ogni altro amministratore onesto che intende lavorare per la propria terra in maniera cristallina prendendo tutte le distanze da , appunto, infiltrazioni mafiose ed assicurando ai cittadini, agli organi di Stato superiori, agli speculatori anche politici, ed a chiunque altro potesse malignare sulla poca trasparenza degli atti amministrativi, della bontà e della buona fede di chi amministra un Ente locale, come nel caso nostro.
La vecchia amministrazione Masiello, con tutte le scelleratezze per come ha amministrato Raviscanina, aveva aderito  immediatamente ala Stazione Unica Appaltante, dando prova, coi fatti, della distanza che voleva prendere da infiltrazioni mafiose e tangenti varie che sarebbero potute arrivare nel gestire un appalto per lavori pubblici. Aveva assicurato, in maniera ferma e decisa, che al momento della gestione di appalti per le opere messe in cantiere, ci avrebbe pensato la SUA a far star tranquilli tutti!
Invece, che cosa è successo nel nostro Comune, che la nuova amministrazione non ha inteso rinnovare  la convenzione con la SUA, forse perchè affascinata dalla tecnica del   dieci per cento di cui aveva sentito parlare come metodo di lavoro dei vecchi volponi democristiani o, forse, a causa dell'allargamento della famiglia a seguito del "patto" degli spaghetti al pomodoro? Sta di fatto che si è cimentata, a seguito dei lavori da appaltare come lasciti della vecchia amministrazione, guardandosi bene dal mettere in cantiere i propri nuovi progetti, con il patratrac successo nell'ultima settimana del manifestino annunciante, appunto, tangenti ad un paio di personaggi della Commissione giudicatrice e sponsorizzando, con lo squillo di trombe egiziane, l'ingresso ufficiale di Raviscanina  nei campi minati dellai nuova camorra. 
Altro non è stato! Se si fosse lasciato gestire dal SUA l'operazione, le gatte da pelare se le sarebbero pelate lontano da Raviscanina ma, ripeto, il fascino del 10% è stato talmente forte che ci si è lasciati andare. Ma  non  è finita qui, perchè   qualora non si iniziano/ completano i lavori nel tempi stabiliti, indagine della magistratura permettendo, si perdono i finanziamenti!
A questo  indizio di poca oculatezza (si fa per dire nell'essere buoni) ne aggiungiamo un altro ed è quello della  mancata adozione della delibera sul NO agli indennizzi degli amministratori, pur promesso e giurato con la mano sul cuore ed all'intonazione dell'Inno di Mameli, in campagna elettorale.
Due indizi, appunto, che puntano alla stessa direzione! DANARO! DANARO!DANARO!
Erano questi gli Amministratore che volevano risollevare le sorti di Raviscanina disastrata?
Questa è la politica messa in atto!
Non hanno tempo da perdere ed accelerano in schifezze che mettono in sicurezza  la vita delle persone ed il buon vivere civile dei raviscaninesi?
Gli indizi sono due e se è vero, come è vero, che al terzo si forma la prova, possiamo ben dire di essere vicini alla meta ed allora, come d'incanto, ci accorgeremo di essere usciti da un sogno!
Un brutto sogno!.
                                                  Costantino De Cristofano

Nessun commento:

Posta un commento