venerdì 16 agosto 2013

Il turismo a Raviscanina.

Per un certo numero di settimane interverremo nella discussione proponendo problemi cui doversi dedicare per alleggerire la grave crisi economica che attanaglia Raviscanina. Al dibattito, si spera, possano dare il proprio contributo gli uomini e le donne di buona volontà, le grandi menti, i famosi uomini di cultura, i rappresentanti delle istituzioni, i giovani e quanti hanno a cuore, veramente e non a parole, le sorti del nostro meraviglioso paesello. 


Turismo vuol dire soprattutto far arrivare forestieri, persone di altre comunità, cittadini che vogliono conoscere, visitando,cose nuove; amanti della buona cucina e tutti coloro, cioè, che sono alla scoperta di nuovi punti di appoggio dove poter trascorrere un periodo di riposo e porre il proprio essere lontano dal tram tram della vita quotidiana.

Vediamo, dunque, se Raviscanina ha tra le proprie peculiarità le condizioni minime per poter assurgere a luogo di ospitalità del forestiero e, quindi, del turista.
Qualora si riuscisse a far  arrivare questi turisti, gli stessi risulterebbero portatori di danaro liquido che, inevitabilmente, lascerebbero sul posto per pagarsi il soggiorno.
Questo concetto l'ho dovuto per forza ribadire perchè, nella totalità delle volte in cui si è instaurato un ragionamento sull'argomento, ho riscontrato la matematica certezza che nei miei interlocutori non fosse recepito affatto, anzi, mi è sembrato che ciò sarebbe un aspetto assolutamente  irrilevante.
Il forestiere-visitatore, ovvero, il turista così come  lo siamo noi raviscaninesi quando andiamo a vivere un periodo di ferie in altri posti o ci portiamo in pellegrinaggio alla Madonna di Montevergine, lasciamo danaro. A Raviscanina, sono sotto gli occhi di tutti, le attività economiche esistenti (stanno scomparendo mano a mano) come i Bar, i generi alimentari, pizzerie, rosticceria, bed & breckfast e qualcos'altro, verrebbero rimpinguate ed invogliate ad andare avanti; inoltre, altre attività, dalle più disparate, nascerebbero con abbellimento delle strade dove verrebbero allocate e sia creando reddito  per chi ci si dedicherebbe, alleggerendo la disoccupazione, pagando le dovute tasse al Comune e, quindi, alla collettività, rendendo ancora più vivibile il paese. 
Fissati, dunque, questi elementari paletti entro i quali ci dobbiamo muovere, vediamo le peculiarità della nostra terra!
Le bellezze naturali incontaminate sono sotto gli occhi di tutti. Credo che non debba aggiungere una sola parola a riguardo. Verde, aria salubre, montagna, fiume, prodotti tipici come olio extravergine, formaggio, pane, manicaretti che si possono comporre con l'utilizzazione dei prodotti di cui innanzi.
Ospitalità. E' innata l'ospitalità dei raviscaninesi verso il forestiere. Quando qualcuno ha frequentato Raviscanina e le sue bellezze è sempre ritornato ed il più delle volte ha fatto di tutto  per  comprarsi casa. Una volta, nel disputare un campionato di calcetto federale, un operaio di Casapulla, componente della squadra ospite, rimase incantato della pinetina e del Castello di Rupecanina che circondava e sovrastava il campetto dove stava giocando, chiedendo e ritornando più volte nei mesi successivi, sulla possibilità di comprare una piccola casetta per venire a riposare nelle giornate di vacanza. D'altra parte anche nei paesini vicini è successo che tanti forestieri hanno comprato casa venendoci a vivere in parecchi periodi dell'anno.
Luoghi sacri da visitare. E chi è che ne ha più di noi? La Grotta di San Michele, la Madonnina di Lourdes di Piazza Santa Croce con tutta la storia della signorina Geltrude che andrebbe subito portata da noi a vivere una sana vecchiaia, il Calvario,la tomba di Claudio Caninio, la Chiesa di Santo Stefano, il Castello di Rupecanina e da ultimo Celestino V . E' ovvio che andrebbero formate delle guide che sappiano la storia dei nostri luoghi sacri e di Raviscanina in generale  a cominciare dall'origine del nome ma, comunque, integrare i simboli ed i monumenti esistenti con altri ancora più eloquenti da mostrare agli altri.
In questi giorni, sempre lo storico Domenico Caiazza a cui stiamo dando una mano in modo sommesso con la Pro Loco, ha progettato il Cammino di Celestino V che altro non è che  il percorso materiale effettuato in vita. Questo è un progetto molto ambizioso che se portato a termine non può che portare forte giovamento al turismo religioso di Raviscanina. Infatti, partendo dal Castello di Rupecanina, luogo materiale dove è nato e che verrebbe segnato con un tabellone in marmo travertino che ne indichi la nascita e la discendenza, il nostro concittadino, scendendo per la strada del Calvario, attraversando il centro di seguito abitato, si è portato all'Abbazia della Ferrara, sulla  strada di Vairano Patenora, dove ha studiato e poi tornato più volte e da lì ha percorso tutto il cammino della sua vita che, per i più appassionati, potrete trovare sui volumi del Caiazza "Il segreto di San Pietro Celestino" - "Terra di lavoro terra di Santi" - "Terra laboris Felix Terra". 
Allora, se così stanno le cose, credo proprio che  abbiamo tutte le carte in regola per  assurgere, come comunità, ad incamminarci sulla strada per un turismo socio/gastronomico/religioso/culturale.
Dobbiamo solo impegnarci allo spasimo, a cominciare dalle istituzioni locali, prima fra tutte la opposizione consiliare a non far mancare, mai, lo stimolo ad andare avanti in questa direzione.
Il laboratorio, piccolo, di proposte e di lavoro è aperto. 
Chi ama veramente e vuole il progresso, l'occasione è d'oro. Basta rimboccarsi le maniche e dimostrare quanto si da.
                                                                                     Costantino De Cristofano

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